Secondo le scienze dell’educazione lo sviluppo della persona durante l’età evolutiva avviene attraverso tappe di sviluppo motorio, cognitivo, socio-affettivo e sulle relazioni reciproche, scandite da processi di maturazione e di apprendimento peculiari per ciascuno (Bruner 1970; Bailey 2006).
Il gioco-sport, oltre ad essere ambito di sviluppo della creatività, migliora il processo di apprendimento, anzi, è spesso sinonimo di apprendimento, perché comporta l’attivazione dei piani motorio, emotivo, cognitivo, relazionale e sociale. Viene così affermata la stretta connessione tra lo sviluppo della motricità, quello cognitivo, dell’affettività e della socialità a conferma che il movimento ed il corpo hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo complessivo del bambino. Per il bambino il tempo dedicato al gioco non è una semplice parentesi nella vita quotidiana, ma un tempo essenziale che determina tutto il suo esistere.
Gioco e apprendimento sono due concetti fortemente intrecciati e collegati fra loro: il gioco risulta essere fonte inesauribile di apprendimento, soprattutto in età infantile, superando quindi l’aspetto prettamente ludico e diventando mezzo di formazione, di apprendimento, di sviluppo della personalità.
Nel processo insegnamento-apprendimento utilizzeremo uno stile di conduzione dell’allenamento in cui il coinvolgimento cognitivo, di pensiero attivo e cosciente, nei bambini, sia elevato. Questo ci porterà a stimolare tutte quelle capacità utili a rilevare e rielaborare autonomamente dati ed informazioni al fine di far giungere il bambino alle soluzioni giuste di fronte ad un determinato problema motorio. In questo modo si potenzieranno gli apprendimenti e le conoscenze, si incrementerà la motivazione e l’interesse per quello che si fa, soddisfacendo, di conseguenza, la voglia di movimento e di divertimento.
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