Lo scopo di Olympia è quello di dare l’opportunità ai bambini e alle bambine dai 5 ai 12 anni di sperimentare il gioco-sport calcio in un ambiente sano e seguiti da personale qualificato.
La metodologia di lavoro è sviluppata dal personale altamente qualificato di Olympia composto da laureati in Scienze Motorie, Tecnici FIGC, preparatori atletici professionisti e professionisti nel settore della formazione. Il percorso di Olympia è un processo a lungo termine che ha inizio con un percorso di psicomotricità per i più piccoli, 5-6 anni, il quale diviene sempre più specifico e tecnico con il crescere dell’età. Il rapporto istruttore/allievi sarà tale da garantire i giusti tempi di apprendimento dando la possibilità all’istruttore di operare correzioni specifiche.
A tutti i bambini che si avvicinano alla Scuola Calcio Olympia diamo la possibilità di fare un periodo di prova, questo per permettere loro di valutare se l’attività da noi proposta è realmente quella che loro desiderano.
Impegno, qualità del lavoro, qualità dei tecnici e professionalità sono le caratteristiche principali della Asd Olympia.
Queste le 3 categorie:
OLYMPIA PICCOLI AMICI (5-7 ANNI)
Il fine per questa categoria è quello di favorire lo sviluppo armonico di tutti gli aspetti della personalità del bambino, considerato nella sua unità, e di fornire un'educazione motoria vasta e generalizzata, così da costruire una larga base di movimenti motori non specializzati.
E' infatti dalla quantità e dalla varietà di esperienze motorie, che costituiscono il bagaglio motorio dell'individuo, che dipenderà la successiva capacità di essere padroni di coordinazioni più complesse di movimento.
L’attività didattica svolta in questa fascia d’età è orientata a sviluppare le varie modalità di movimento utilizzando uno strumento affascinante e magico rappresentato dal pallone: a questa età i bambini mostrano interessi molteplici e la loro fantasia viene catturata da questo attrezzo, attraverso il quale i “piccoli amici” iniziano a conoscersi e ad esplorare l’ambiente circostante. Questo processo di socializzazione, che va di pari passo con la scolarizzazione, favorisce il miglioramento della conoscenza dell’altro, permanendo, comunque, una spiccata spinta egocentrica che, verso il termine del biennio, andrà lentamente attenuandosi a favore di una maggiore apertura al dialogo, all’accettazione dell’altro e alla collaborazione reciproca.
L'attività calcistica pertanto dovrà essere un'attività motoria generale (calcio gioco-sport) evitando specializzazioni precoci che il bambino non è ancora in grado di sopportare psicologicamente.
E' infatti dalla quantità e dalla varietà di esperienze motorie, che costituiscono il bagaglio motorio dell'individuo, che dipenderà la successiva capacità di essere padroni di coordinazioni più complesse di movimento.
L’attività didattica svolta in questa fascia d’età è orientata a sviluppare le varie modalità di movimento utilizzando uno strumento affascinante e magico rappresentato dal pallone: a questa età i bambini mostrano interessi molteplici e la loro fantasia viene catturata da questo attrezzo, attraverso il quale i “piccoli amici” iniziano a conoscersi e ad esplorare l’ambiente circostante. Questo processo di socializzazione, che va di pari passo con la scolarizzazione, favorisce il miglioramento della conoscenza dell’altro, permanendo, comunque, una spiccata spinta egocentrica che, verso il termine del biennio, andrà lentamente attenuandosi a favore di una maggiore apertura al dialogo, all’accettazione dell’altro e alla collaborazione reciproca.
L'attività calcistica pertanto dovrà essere un'attività motoria generale (calcio gioco-sport) evitando specializzazioni precoci che il bambino non è ancora in grado di sopportare psicologicamente.
OLYMPIA PULCINI (8-10 ANNI)
I bambini a questa età hanno superato la fase spiccatamente egocentrica che ha caratterizzato il loro comportamento nell'età precedente. Cominciano ad acquisire una predisposizione alla collaborazione e a decentrare la qualità delle loro azioni motorie, che vengono inserite in un contesto di gioco collettivo; in altre parole le esigenze della squadra cominciano a porsi in una posizione gerarchica non subalterna rispetto all'individualismo.
I tre anni della categoria Pulcini sono considerati gli anni d’oro della motricità e degli apprendimenti rappresentando il periodo dove il bambino diventa “padrone” del proprio corpo e delle proprie capacità. In tale periodo definirà il proprio schema corporeo, svilupperà il suo senso di autonomia, di libertà di espressione e rispetto delle regole e, soprattutto, degli altri.
Nella sfera sociale svilupperà, infatti, il concetto di interazione con gli altri che utilizzerà in campo sotto forma di “collaborazione”.
Passerà dall’egocentrismo (caratteristico dell’età precedente), al decentramento e riconoscimento degli altri (caratteristico dei primi anni Pulcini) fino all’interazione e autonomia (caratteristico della fine del triennio).
Arricchire, consolidare e perfezionare il proprio bagaglio di esperienze motorie sarà l’obiettivo principale in ambito didattico.
I tre anni della categoria Pulcini sono considerati gli anni d’oro della motricità e degli apprendimenti rappresentando il periodo dove il bambino diventa “padrone” del proprio corpo e delle proprie capacità. In tale periodo definirà il proprio schema corporeo, svilupperà il suo senso di autonomia, di libertà di espressione e rispetto delle regole e, soprattutto, degli altri.
Nella sfera sociale svilupperà, infatti, il concetto di interazione con gli altri che utilizzerà in campo sotto forma di “collaborazione”.
Passerà dall’egocentrismo (caratteristico dell’età precedente), al decentramento e riconoscimento degli altri (caratteristico dei primi anni Pulcini) fino all’interazione e autonomia (caratteristico della fine del triennio).
Arricchire, consolidare e perfezionare il proprio bagaglio di esperienze motorie sarà l’obiettivo principale in ambito didattico.
OLYMPIA ESORDIENTI
I ragazzi della categoria esordienti affrontano, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista sociale, cambiamenti importanti che bisogna tenere in considerazione nel momento in cui si lavora con loro.
Dal punto di vista psicologico si ha a che fare con soggetti che in maniera sempre maggiore abbandonano la fase egocentrica e si avvicinano con soddisfazione ai concetti di cooperazione e condivisione. In questa fascia d'età, infatti (11-12 anni), i piccoli calciatori trovano soddisfazione nell'assoluzione di compiti progettuali: comprendono, cioè, che le loro azioni contribuiscono all'ottenimento di un obiettivo di gioco, in quanto combinate con le azioni dei compagni che appartengono al medesimo progetto tecnico-tattico. Essi capiscono che posizionarsi in un certo modo, o eseguire un certo tipo di scelta può favorire, aiutare o permettere l'azione di un compagno che otterrà un obiettivo importante per il gruppo e quindi importante per tutte le individualità che lo compongono. La pratica sportiva del gioco del calcio, inoltre, rappresenta, in tale contesto, un ulteriore, importante, fase o tappa di quel lungo cammino verso lo sviluppo della personalità.
L'attenzione dell'istruttore deve rivolgersi prevalentemente allo sviluppo delle capacità coordinative, per l'affinamento della tecnica di base e per il consolidamento della tecnica applicata e della tattica individuale.
Questo è ancora più vero se consideriamo il fatto che la categoria Esordienti costituisce l'età d'oro per lo sviluppo di questi aspetti.
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